Buongiorno a tutti! Oggi parleremo di autostima in bambini e bambine con diagnosi di Disturbo da deficit di attenzione con iperattività (indicheremo questo disturbo con la sigla inglese ADHD) e in particolare di come possa essere influenzata dallo stile educativo adottato dai genitori.
Nello specifico parleremo dello studio di Kurman e Coll. (2016) dell’Università della Pennsylvania che per la prima volta ha studiato il rapporto tra stile genitoriale e autostima in questo gruppo di bambini e bambine. Ma prima facciamo il punto su autostima e stili genitoriali.
I dati relativi all’autostima dei bambini con ADHD sono contraddittori in quanto alcune ricerche evidenziano una tendenza di questi bambini ad avere una bassa autostima rispetto ai pari, mentre altre ricerche hanno trovato la tendenza opposta.
Quest’ultimo dato può essere spiegato da un effetto, definito positive illusory bias, secondo cui i bambini con ADHD potrebbero sovrastimare le proprie abilità come meccanismo di difesa contro la consapevolezza delle loro reali difficoltà. Questo meccanismo di difesa sembra inoltre correlato a problematiche di tipo esternalizzante, quali disturbi del comportamento e aggressività.
Per comprendere meglio questi aspetti è importante ricordare che non esiste solo l’autostima esplicita, cioè quella consapevole e dichiarata in modo cosciente, ma esiste anche un altro tipo di autostima, che non è necessariamente correlata a quella esplicita, ovvero l’autostima implicita che comprende tutte le credenze inconsapevoli, automatiche (potremmo dire più sincere) su di sé. L’autostima implicita nasce dalle associazioni che il bambino fa rispetto al proprio valore, anche nei primi anni di vita, sulla base di quello che sperimenta, ed è sensibile alle esperienze che minacciano le credenze su se stessi. Il suo essere inconsapevole e determinata dalle esperienze, rende l’autostima implicita libera da meccanismi di difesa quali il positive illusory bias.
Lo strumento più utilizzato per misurare il livello implicito dell’autostima è il test delle associazioni implicite (Implicit Association Test, IAT); questo test misura le associazioni mentali partendo dal presupposto che tanto più un’associazione è rapida tanto più è automatica e inconsapevole. Per fare un esempio si può chiedere di associare delle caratteristiche a se stessi o agli altri e si misurano i tempi di reazione; più rapida è la risposta più l’associazione è forte.
L’autostima è influenzata anche dallo stile educativo genitoriale. Secondo la teoria di Baumrind (1971), gli stili educativi si possono concettualizzare utilizzando due dimensioni e incrociandole tra loro; queste dimensioni sono la sensibilità, o ricettività, e la tendenza a richiedere e ad essere esigenti. In base al livello di queste due caratteristiche possiamo avere quattro stili genitoriali:
- Autoritario: i genitori autoritari hanno un’alta tendenza a richiedere a fronte di una bassa sensibilità, tendono a imporre regole chiare senza possibilità di confronto e a richiedere obbedienza.
- Autorevole: i genitori autorevoli hanno alti livelli di sensibilità ma sono anche esigenti, sono assertivi e supportano i figli invece che punirli, rispettano la loro individualità e sono comunicativi.
- Permissivo: in questo caso il genitore è molto sensibile ma poco assertivo, non definisce regole chiare.
- Disinteressato: il genitore disinteressato non definisce regole chiare e non è sensibile nei confronti del figlio. Quest’ultimo caso riguarda solitamente situazioni di negligenza e\o maltrattamento.
Lo stile autoritario è maggiormente associato ad alti livelli di ansia e a bassa autostima nei figli, mentre lo stile autorevole risulta avere diversi vantaggi in quanto i bambini educati secondo questo stile tendono ad avere buoni risultati scolastici, godono in generale di maggior benessere psicologico e hanno buoni livelli di autostima.
Gli studi su soggetti con ADHD hanno evidenziato che lo stile autorevole è associato a sintomi del disturbo più lievi, al contrario di quanto succede con lo stile autoritario.
Ma che effetti ha lo stile educativo sull’autostima dei bambini con ADHD?
Kurman e Coll. hanno testato un campione di 78 bambini tra i 9 e i 12 anni (43 con ADHD e 35 soggetti di controllo) valutando i seguenti aspetti:
- Altri disturbi associati all’ADHD: è stato utilizzato un questionario per i genitori per i valutare eventuali sintomi internalizzanti (ansia, depressione, disturbi somatici…) ed esternalizzanti (aggressività, oppositività…).
- Stile genitoriale percepito dai bambini: i bambini hanno risposto a un questionario su come percepissero lo stile educativo dei genitori (autoritario, autorevole o permissivo).
- Autostima esplicita tramite un questionario.
- Autostima implicita: è stato utilizzato il test di associazione implicita illustrato in precedenza.
RISULTATI
I risultati della ricerca mostrano che in generale i bambini con ADHD hanno una minor autostima, accademica, esplicita ed implicita, rispetto al gruppo di controllo. Inoltre lo stile genitoriale autoritario è associato a un minor livello di autostima implicita mentre gli stili autorevole e permissivo sono associati a un maggior livello di autostima. Visto che lo stile permissivo e lo stile autorevole hanno in comune un alto livello di sensibilità si può dedurre che l’autostima dei bambini con ADHD sia particolarmente sensibile a questo aspetto.
Gli autori ipotizzano che lo stile autoritario, causando una bassa autostima, possa diminuire lo stato di benessere e aumentare lo stress dei bambini con ADHD e quindi aumentarne i sintomi.
E` da notare che le correlazioni riguardano in particolar modo l’autostima implicita; questo dato supporta l’idea che il livello implicito sia più affidabile di quello esplicito per questo gruppo di bambini, anche a causa del positive illusory bias.
I risultati di questa ricercano evidenziano l’importanza delle abilità genitoriali di supporto e di comprensione nel favorire l’autostima e quindi il benessere dei bambini con questo disturbo; si mette in evidenza inoltre il fatto che i problemi comportamentali e la gravità dei sintomi siano associati all’avere una bassa stima di sé.
La maggior parte dei programmi di intervento rivolti a genitori, insegnanti ed educatori riguardano l’utilizzo di regole chiare e l’imposizione di limiti, ma spesso non vengono considerati i possibili effetti negativi sul benessere dei bambini se alle regole non viene associato ascolto, comprensione e flessibilità.
